L’osservatorio Territoriale Giovani, portato avanti dalle psicologhe, Dott.ssa Sorrentino Dora e Fiorentino Antonella, impegnate già nel campo della ricerca psicosociale, si propone tre linee principali di obiettivi: osservazione, comprensione ed azione. Lo scopo iniziale è stato quello di avere un quadro chiaro e complessivo dei bisogni, necessità e risorse dei giovani, dai 16 ai 28 anni, che fanno parte della realtà del Comune di Bellizzi, ma non solo. Tale obiettivo è stato raggiunto attraverso un’indagine condotta mediante questionari online. La comprensione si è sviluppata successivamente nel ricavare i dati dello studio, al fine di promuovere quale ultimo obiettivo, quello dell’azione.
I temi dell’indagine, in una dimensione generale, hanno riguardato i valori, le aspettative, i progetti e le scelte di vita dei giovani, la loro percezione della Chiesa, la fiducia nelle istituzioni, il loro rapporto con internet. La prima osservazione che ne deriva è certamente la prospettiva di fiducia che si evince dai risultati, per la forza di vita che anima i giovani nel costruire progetti e relazioni, e promuovere la loro crescita.
Piu dell’84% considera come priorità attribuendo, in una scala likert che va’ da “per nulla” a “moltissimo”, un valore elevato in termini di importanza nella propria vita alla famiglia. Il nucleo famigliare rappresenta un punto di riferimento stabile e affidabile al quale fare riferimento in situazioni di difficoltà: la famiglia è un pilastro essenziale della vita dei giovani. È ritenuta la madre, la figura più importante all’interno della famiglia nel prendere le decisioni.
Anche di fronte ad un futuro incerto, avere una famiglia e dei figli rappresenta una fondamentale certezza, una prerogativa per la maggior parte dei giovani, insieme allo svolgimento di un lavoro che corrisponda alle proprie attitudini.
Per più della maggioranza, risulta poi fondamentale il lavoro (55%) l’amicizia (56%) e il tempo libero (56%). I giovani ritengono che il lavoro è uno strumento prezioso per costruire la vita (61%) e una modalità di autorealizzazione (59%), ritenendo soddisfacente l’esperienza lavorativa qualora vi fosse una coerenza tra le proprie competenze e la propria formazione.
L’aspetto relazionale e di socializzazione con pari, o gli altri, è risultato predominante, sia per la forte importanza attribuita alle relazioni (54%) che per l’interesse dei giovani nell’organizzare o partecipare a gite/vacanze insieme (51%), trascorrere del tempo in compagnia di amici (50%), discutere con qualcuno di argomenti che stanno a cuore (50%).
Dai dati emerge una profonda sfiducia dei giovani verso le istituzioni. Di fronte alla domanda “quanta fiducia riponi nei confronti delle seguenti istituzioni?, sono stati espressi giudizi molto severi. Si uniformano verso il basso i dati, sottolineando la scarsa o assente fiducia verso le istituzioni politiche, Governo e Partiti. I giovani tendono a fidarsi meno, o ponendosi in una posizione neutrale, verso il sistema formativo, probabilmente perchè vedono realizzarsi con molta difficoltà quelle promesse di realizzazione e di sviluppo di cui la scuola e l’università sono, per loro funzione, portatrici.
L’aspetto che induce a riflessione è anche il grado di fiducia nei confronti della Chiesa. Dal campione esaminato, credente maggiormente nella religione Cristiana Cattolica (66%), emerge poca fiducia nei confronti della Chiesa, ritenendola insieme alle Associazioni poco incidenti sulla crescita dei giovani.
Emerge una necessaria attenzione alle domande di senso dei giovani che non trovano però spesso parole e interlocutori giusti per essere espresse. Infatti quasi la metà dei giovani ritiene importante trovare un adulto o uno psicologo che li ascolti. Al tempo stesso negativo è il livello di partecipazione dei giovani, che giustamente interessati alla loro realizzazione, poco valorizzano l’aspetto comunitario. Le priorità relative agli strumenti o servizi di politiche giovanile attive risultano essere le opportunità di formazione professionale e le attività di orientamento al lavoro e alle professioni. La precedenza non risulta essere relativa all’opportunità di partecipazione alla vita politica del Comune, attività culturali e di tempo libero. Diventa importante rimettere al centro l’attenzione all’altro, la ricerca di una integrazione tra il bene personale e il bene comune.
L’interesse della ricerca è stata in ultima istanza rivolta all’utilizzo di internet da parte dei giovani, dove quasi una totalità del campione si collega ad internet con elevata frequenza. Le attività più diffuse sono quelle relative all’intrattenimento: in più della maggioranza delle risposte (56%) per passatempo, alla pari di altri strumenti.
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